Vasa Vasa. Tu donna mi chiamasti e non mamma

Il dialogo fra il Figlio e la Donna

 

Modica – La distanza tra umano e divino riguarda talvolta l’umano, forse il divino, senz’altro l’arte.
La Sicilia fa della Settimana Santa un tripudio di feste, folclore, devozione che culminano la domenica quando Cristo risorge nella luce della rinascita. A volte però non è Lui il protagonista ma l’Addolorata, così vicina agli uomini e soprattutto alle donne da scivolare dal divino all’umano tanto il suo dolore è tangibile. A Modica è così importante che l’apice della domenica di Pasqua è dedicata a Lei, la Madonna Vasa Vasa, e a questa festa –che festosa non è se non alla fine- Alessia Scarso dedica il suo ultimo lavoro. La festa stessa è una narrazione: il documentario “Vasa Vasa” si fa racconto di una storia che racconta. A Modica Cristo muore, viene deposto dalla Croce, la Madre viene vestita a lutto, Lui risorge, Lei lo cerca fino all’incontro: il momento della “vasata”, del bacio, in realtà non è che la conclusione della storia.

La regia si è avvalsa delle straordinarie musiche di Marco Cascone, del canto toccante di Yasemin Sannino e delle nenie popolari di Maria Bonomo: quattro componenti che si intersecano in un perfetto connubio di devozione, pathos, attesa in un crescendo di emozione. È la tradizione orale a dare il senso di cosa stia accadendo: ci sono una donna e suo figlio. Lui viene frustato e chiede che lei venga risparmiata, lei invoca la pietà dei carnefici e rimprovera a lui di averla chiamata “donna” e non “mamma”, lui si giustifica svelando che senza quel distacco avrebbe ceduto. Sono una madre e un figlio impegnati in un dialogo umano quanto straziante.

“Tutto è compiuto”, le ultime parole di Cristo, aprono solenni e gravi la Deposizione: inizia la processione notturna con Cristo risorto e quella madre dal volto deformato dal dolore e dal pugnale nel cuore. Cristo è morto. La Madonna indossa solennemente il lutto, il manto nero con cui mani di donna, di madre, delicatamente l’avvolgono quasi fino a farla sparire. Cristo risorge, entra in chiesa. Stasi. Qui il racconto di madre e figlio si ferma, ora Modica parla della sua festa, coi suoi personaggi, con la sua banda: tutti partecipano alle due processioni che si snodano per la città, radiosa quella di Lui, luttuosa quella di Lei che, eterna Demetra, vaga per la città guidata dall’angoscia. Infine, a mezzogiorno, l’incontro. Tutto si ferma, silenzio. Lei lo riconosce, spalanca le braccia, perde il velo del lutto, lo bacia, si inchina e con lei tutti i presenti che in uno scroscio di applausi partecipano ora alla gioia come prima al dolore. Che la nuova vita, la rinascita abbia inizio.

Il documentario è stato presentato domenica a Santa Maria di Betlem a Modica, dove ha riscosso una straordinaria partecipazione di pubblico, e sarà proiettato in alcuni cinema della provincia. Un omaggio che Alessia Scarso ha voluto rendere alla città prima di partire per gli USA, dove Vasa Vasa verrà proiettato in 12 città diverse e sarà fuori concorso all’Italian Film Festival.

La Sicilia

Foto di Lorenzo Sammito

Anna Terranova                                                                                                                  Fonte: Ragusanews